Frutta per neonato: nello svezzamento dai 4 mesi

Frutta per neonato: nello svezzamento dai 4 mesi

Frutta e svezzamento del neonato

La frutta per il neonato è importante tanto quanto il latte. Ti sembra strano? Eppure, come vedremo più avanti, da un certo punto di vista, è proprio così. In effetti, la frutta è uno dei primi alimenti che si possono introdurre per cominciare lo svezzamento, già a partire dal quarto mese. Una fonte importante di vitamine, sali minerali, antiossidanti, fibre e acqua fondamentali per lo sviluppo del bambino.
Questa buona abitudine, inoltre, avrà un effetto positivo per tutta la vita di una persona. Secondo un recente studio italiano, infatti, il modo in cui un bambino viene introdotto al cibo avrà effetti per tutta la sua vita. Dato che il consumo quotidiano di frutta è uno dei pilastri di un’alimentazione sana, parlando di frutta ai neonati dobbiamo dire che chi ben comincia è già a metà dell’opera! 

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Quando introdurre la frutta nello svezzamento

La prima frutta al neonato coincide con l’inizio dello svezzamento. Quando ciò avviene, dipende da bambino a bambino. La risposta migliore può fornirla solo il pediatra, che,   conoscendo il bebè, indicherà tempi e cibi più adatti da introdurre.
Stando all’Organizzazione Mondiale della Sanità, l’introduzione di cibi complementari al latte dovrebbe avvenire verso il sesto mese e comunque non prima del quarto. È in questo arco di tempo che ai neonati possono essere offerti i primi cucchiaini di frutta.
Il latte da solo, infatti, progressivamente non basta più a soddisfare tutte le esigenze nutritive del piccolo e la frutta può cominciare a fare capolino tra una poppata e l’altra.

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Quale frutta per cominciare lo svezzamento?

Gli esperti sottolineano che, per cominciare, possono essere proposte una o due porzioni di frutta al giorno prima di una poppata. È fondamentale scegliere frutta di stagione matura, da lavare accuratamente con acqua corrente.
I primi frutti per neonati consigliati sono la pera, la mela, la banana. È bene scegliere frutta ricca di fibre, importanti per prevenire la stipsi del bimbo. In seguito potranno essere introdotti altri tipi di frutta nell’alimentazione, come arancia, prugna e albicocca.
Va prestata, invece, particolare attenzione alla frutta che potrebbe creare allergie come le fragole, i kiwi, le mandorle, le noci e le nocciole. Il loro consumo non dovrebbe avvenire prima del decimo mese.

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Come proporre la frutta al neonato al quarto mese

I primi assaggini di frutta al neonato dovrebbero essere di circa 20 g per poi aumentare fino a 80 g al giorno entro il primo anno di vita. Non aver paura di esagerare: secondo gli esperti, la frutta si può proporre fino a 5 volte al giorno!
Nei primi tempi il bambino, essendo abituato a succhiare, tenderà a fare altrettanto con il cucchiaino. Per questo è importante che, all’inizio dello svezzamento, i cibi abbiano una consistenza cremosa.
Un’ottima proposta per la prima frutta nello svezzamento dei neonati sono pertanto gli omogeneizzati. Prepararli è semplice e, trattandosi di una cottura a vapore, sono mantenute molte delle proprietà nutritive.

Scodella con pere omogeneizzate in primo piano

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Come presentare la frutta dopo il quarto mese

Man mano che cresce, il bambino dimostra interesse per la frutta e impara a deglutire meglio i cibi con una consistenza più solida. Si può, pertanto, proporre in altre forme la frutta al neonato:

  • Una valida alternativa è la frutta grattugiata finemente. Meglio non aggiungere lo zucchero, per non condizionare il neonato a preferire sapori troppo dolci. Il limone aiuta a mantenere il colore naturale, ma potrebbe non essere apprezzato a causa della sua acidità.
  • Un’altra soluzione è la purea di frutta. La si può preparare facilmente e in poco tempo. Basta ammorbidire la polpa del frutto con un po’ d’acqua per circa 15 minuti a fuoco lento. Dopodiché, la si riduce in purea con una forchetta, la si mescola e la si lascia raffreddare.
  • È consigliata anche la frutta frullata ma con moderazione. L’aria introdotta dal frullatore potrebbe causare problemi al pancino.
  • Tra l’ottavo e il dodicesimo mese, il bambino, forte dei suoi primi dentini, potrà cominciare ad apprezzare anche la frutta a pezzettini tagliati grossolanamente, purché sia tenera.

Scodella con pere Abate Opera tagliate

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L’adulto di domani passa per il microbiota del neonato

Abbiamo detto che la frutta è, in un certo senso, importante quanto il latte. Spieghiamoci meglio. La frutta per il neonato, come latte e derivati, fornisce fin dai primi mesi nutrienti essenziali alla formazione del microbiota intestinale.
Il microbiota, o flora intestinale, è quell’insieme di microrganismi “buoni” che coabitano nel nostro intestino e che svolge numerose funzioni utili al benessere psicofisico. Ad esempio, è alla base dello sviluppo del sistema immunitario, ma contribuisce anche a prevenire malattie croniche come diabete e certi tipi di tumore.
Nel primo anno di vita il metabolismo del bambino comincia ad assumere una propria identità che gli è conferita dall’allattamento e dallo svezzamento. La varietà degli alimenti fa sì che il microbiota si popoli di specie batteriche sempre più complesse fino a trovare una propria stabilità intorno al diciottesimo mese di vita.
Ti sembrerà strano, ma sin da quando è nella pancia il bambino impara a sentire i gusti dei cibi assunti dalla mamma. Pertanto, più l’alimentazione materna è diversificata, più il neonato sarà propenso ad accogliere i cibi.

Donna in dolce attesa che ha tra le mani una pera Opera

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Alcuni consigli per cominciare lo svezzamento

Come affrontare lo svezzamento con la frutta per il neonato? Ecco alcuni consigli pratici che potranno aiutarti in questa delicata fase di crescita del bambino.

  • Non avere fretta: parti da piccoli assaggi per abituarlo al cucchiaino e alle nuove consistenze. Aumenta le dosi gradualmente evitando di mescolare i tipi di frutta.
  • Attendi qualche giorno prima di introdurre un nuovo frutto: il bambino deve abituarsi ai nuovi sapori e questo può aiutare a evidenziare eventuali reazioni avverse.
  • Se il neonato non mangia, non insistere. Tuttavia, un alimento che non è risultato gradito una volta, deve essere riproposto a distanza di qualche giorno per favorire lo sviluppo di un gusto variegato.

Ben vengano ricette nuove, ma evita preparazioni elaborate, ricche di zuccheri o sale (che non dovrebbero mai essere aggiunti agli alimenti prima del 12° mese).