Frutti climaterici: cosa sono?
Le pere sono un classico esempio di frutti climaterici, insieme a banane, mele e kiwi. Ma cosa significa questa espressione? Scopriamolo insieme!
- Cosa sono i frutti climaterici?
- Frutti climaterici e non climaterici: quali sono le differenze?
- Le pere sono un frutto climaterico?
- Come far maturare le pere?
Cosa sono i frutti climaterici?
I frutti climaterici sono quelli che continuano a maturare anche una volta che vengono staccati dalla pianta. Lo stato di maturazione è legato alla presenza dell’etilene, un insieme di molecole che funzionano come vero e proprio ormone naturale vegetale.
L’etilene si trova naturalmente coinvolto in molteplici fasi della crescita e dello sviluppo delle piante, inclusa la germinazione dei semi e, naturalmente, nella maturazione dei frutti. Si tratta di una sostanza gassosa, in grado di diffondersi facilmente nei tessuti e di disperdersi nell’aria.[1]
Quando viene distaccato il frutto, l’etilene porta un abbassamento nel contenuto e nella respirazione, raggiungendo quello che viene definito come “minimo climaterico”. Successivamente, il frutto riesce a sintetizzare nuovo etilene, favorendo così la ripresa della respirazione e segnando il “picco climaterico”. In questo modo l’etilene attiva i meccanismi biochimici tipici della maturazione.
Sono climaterici non solo molti frutti, ma anche vegetali come i fagiolini verdi, gli asparagi, il mais dolce e i piselli, i quali si caratterizzano per l’attività respiratoria mediamente più elevata.[2]
LEGGI ANCHE: Varietà di pere e valori nutrizionali: cosa c’è da sapere
Frutti climaterici e non climaterici: quali sono le differenze?
La caratteristica che distingue i frutti climaterici da quelli non climaterici (detti anche aclimaterici) è il fatto che i primi continuano a maturare anche dopo essere stati raccolti dalla pianta.
Sono, di conseguenza, conservabili per un periodo più lungo e trasportabili con maggiore facilità per lunghe distanze. I frutti climaterici riescono ad arrivare al consumatore nel pieno della loro maturazione, ossia il momento ideale per il consumo.
Tra i frutti climaterici troviamo la pera, la mela, il caco, l’albicocca, la pesca, il kiwi, il melone, il fico, l’anguria, il mango, la papaya, l’avocado, le susine e molti altri ancora.
I frutti non climaterici invece, siccome non proseguono nel processo di maturazione una volta staccati dalla pianta, vanno raccolti solo quando sono pronti per il consumo, così da essere consumati freschi.
Lo stato di maturazione viene misurato attraverso uno strumento ad hoc, il penetrometro, che consente di disporre di un valore obiettivo con cui stabilire il momento migliore per la raccolta del frutto.[3]
Frutti non climaterici sono l’uva, le ciliegie, gli agrumi, l’ananas, ma anche i cetrioli, le olive, i pomodori e i peperoni, per fare alcuni esempi.[4]
LEGGI ANCHE: Come disinfettare la frutta: amuchina, bicarbonato o aceto servono davvero?
Le pere sono un frutto climaterico?
Come detto sopra, le pere sono uno dei frutti climaterici per eccellenza e si caratterizzano per il fatto che, una volta raccolte (in Italia l’epoca di raccolta delle pere è concentrata in un paio di mesi: da metà luglio a metà settembre), continuano naturalmente il processo di maturazione, mentre vengono conservate in grandissime celle frigorifere prima di essere immesse gradualmente sul mercato, mature al punto giusto.
Con le pere è necessario conoscere e stabilire, in base alla varietà, il tempo esatto di raccolta. Il frutto riesce così a conseguire la produzione naturale di etilene, nello svolgimento della funzione climaterica.
Per essere certi di consumare pere italiane, come nel caso delle Pere Opera®, è importante, quindi, sapere quali sono le varietà disponibili durante l’anno. In questo modo è anche possibile consumarne ognuna al massimo della sua bontà.
LEGGI ANCHE: Come cucinare le diverse varietà di pera?
Come far maturare le pere?
Esiste un modo per scegliere e conservare le pere in modo da gustarle quando effettivamente si trovano al giusto livello di maturazione? Assolutamente sì ed è piuttosto semplice.
Riconoscere quando una pera è matura non è difficile: una volta acquistate, basta premere leggermente il “collo del frutto”, proprio sotto al picciolo. Se il dito affonda leggermente, allora il frutto è pronto per essere consumato. Il frigorifero è la soluzione ottimale per la conservazione delle pere mature, dal momento che ne blocca il processo di maturazione e ne rende possibile la fruizione più a lungo.
Il modo migliore invece per far maturare più in fretta le pere è quello di conservarle fuori dal frigorifero in un sacchetto di carta, mai di plastica, per circa quattro giorni. Un altro procedimento funzionale è quello di mettere accanto alle pere una mela o una banana mature, poiché rendono più rapida la loro maturazione.
LEGGI ANCHE: Come gustare le pere opera nel migliore dei modi? semplice: “accarezzale sul collo”!
[1] https://www.ideegreen.it/frutti-climaterici-108626.html
[2] https://biblio.toscana.it/argomento/Frutto%20climaterico
[3] https://www.pce-italia.it/html/dati-tecnici-1/link/penetrometro-frutte-climaterice.htm
[4] https://biblio.toscana.it/argomento/Frutto%20climaterico